discours c perrin alpe 5-3-2011

Discours de Carlo Perrin1,
Congrès fondateur de l’ALPE, le samedi 5 mars 2011

Chers amis congressistes !  

Félicitations pour votre précieuse présence.

 

Mr Alfonsi

Mr Eric Defoort Président de l’ALE, nous sommes honorés de vous avoir parmis nous et nous sommes heureux d’avoir été accueillis dans l’Alliance où nous respirons l’Europe, l’Europe que nous souhaitons, celle des Peuples, des Régions, une Europe qui dépasse les égoïsmes des Etats pour avancer vers l’attention à la personne, à ses communautés, à ses ressources et son habitat.

Je salue Mr Noël Communod (Président du MRS), Laurent Blondaz (Vice-président), Pierre Ottin (Secrétaire), Sabine Léger (Membre adhérent) représentants du Mouvement Région Savoie, un peuple frère qui est en train de valoriser son histoire, ses particularités et avec lequel nous ne pouvons que souhaiter un parcours commun dans cette grande Région Européenne autour du Mont -Blanc .

Un saluto particolare ai rappresentanti dei partiti e movimenti aderenti a l’ALE

 

Mr le Député Nicco, encore une fois, honneur à notre représentant à Rome, qui avec clarté et courage a su imposer sa différence et maintenir un positionnement singulier et honorable dans un moment très confus de la politique italienne.

Merci à vous tous représentants des Mouvements et partis présents sur la scène politique valdôtaine. Le système démocratique que nous voulons sauvegarder nécessite « une bonne et haute influence » « présence  autorevole » des partis, qu’ils puissent ainsi favoriser la participation des citoyens, chacun selon son propre idéal, et garantir une saine confrontation toujours dans la volonté de faire avancer notre communauté. Vous êtes tous les bienvenus !

Un salut encore aux organisations syndicales : les nouveaux défis de la promotion du droit au travail et le respect des travailleurs est une condition essentielle à la liberté des personnes et à la réussite des familles et des communautés.

A me l’onore di introdurre i lavori del primo Congresso di ALPE.

ALPE c’è! ALPE è una presenza certa per la politica valdostana, per la Valle d’Aosta. Una sveglia ed il galletto annunciano la nuova giornata.

All’alba si inizia.

Un anno fa ci siamo ritrovati in un’assemblea costitutiva, e abbiamo fatto insieme una scommessa. Persone provenienti da esperienze politiche diverse, da movimenti politici più o meno consolidati, da esperienze personali, impegnati in diversi settori della nostra comunità. Ci siamo dati un anno di tempo per sciogliere la riserva. L’appuntamento è arrivato puntuale, oggi sciogliamo la riserva! Noi pensiamo che ne valga la pena! Se molti di Voi saranno dello stesso avviso la cosa è fatta. Fondiamo insieme un nuovo Movimento che ha dei principi, degli obiettivi che vuole organizzarsi e che pretende riuscire a far partecipare i cittadini “non assuefatti” alla politica dominante.

La presenza in questa sala è di buon auspicio, oggi abbiamo diritto alle riprese televisive, all’attenzione dei media, il Congresso è aperto al pubblico, ognuno di voi può essere visto, individuato, ripreso!

Grazie per la vostra presenza ed il vostro coraggio!

Il nostro anno di prova è stato un anno intenso, e non ci avete visto spesso in televisione o agli onori della cronaca giornalistica eppure abbiamo costruito insieme un nuovo movimento politico, qualcuno ha detto che di nuovo abbiamo solo la sede, recitando uno slogan che fa comodo: “tanto sono tutti uguali”, oggi il neo qualunquismo e il tanto peggio tanto meglio rappresenta la posizione più iniqua per un qualunque tentativo di migliorare il sistema.

ALPE ha una sede adeguata, aperta; ha curato l’informazione con il giornale, il sito, per riuscire a evidenziare posizioni politiche, opinioni, approfondimenti su temi di attualità.

Abbiamo percorso il territorio valdostano con incontri pubblici per favorire la partecipazione e raccogliere opinioni, proposte, critiche e porre le basi per creare le comunità territoriali, previste dalla nostra organizzazione.

ALPE ha partecipato direttamente o ha sostenuto ed incoraggiato la presentazione di liste e di programmi in occasione delle elezioni comunali ottenendo ad Aosta un ottimo risultato grazie alla qualità del suo programma, condiviso con la federazione della Sinistra, e soprattutto dei suoi candidati, uomini e donne liberi, coraggiosi, portatori di progetti e di idee. Ad Aosta un risultato eclatante, secondi solo all’Union Valdôtaine in condizioni di assoluta disparità di “par condicio”. Un risultato ottimo nei comuni valdostani, partecipi alla vittoria in alcuni,con assunzione di responsabilità nell’amministrazione e presenti in tanti altri comuni in liste civiche, in liste alternative che spesso hanno ottenuto risultati eccellenti; in altri comuni si è riusciti a garantire almeno una rappresentanza alle minoranze. Un ruolo di assunzione di responsabilità amministrativa e soprattutto di presenza garante per un presidio della democrazia e dei diritti di tutti i cittadini.

Il nostro gruppo in Consiglio regionale sta operando con determinazione ed impegno, un ruolo di forza di opposizione “utile”, cioè attenta a vigilare, a controllare, a denunciare ma altrettanto attiva nell’ “essere” presente e a proporre soluzioni alternative, innovative.

ALPE intende svolgere la sua attività politica in Valle d’Aosta, senza tralasciare la politica italiana e più in generale quella europea. Noi ci riconosciamo nelle posizioni e nei contenuti espressi in modo chiaro e coerenti dall’onorevole Nicco al Parlamento italiano (Commento situazione politica italiana). Teniamo rapporti e contatti con il mondo delle comunità alpine e parteciperemo attivamente al processo politico europeo, riconoscendoci nell’ALE della quale facciamo parte: una componente politica attenta alle minoranze, alle peculiarità regionali e ai valori ambientali, una sintesi molto appropriata che si distingue dalla grande politica livellatrice, ostaggio degli egoismi degli stati membri e soprattutto dell’appetito senza fondo del mondo finanziario, che ha provocato e sta ancora provocando danni irreparabili all’economia e più in generale al sistema delle democrazie occidentali.

ALPE trova una ragione politica molto appropriata in questi valori che per una Regione particolare, peculiare come la Valle d’Aosta, sono essenziali.

In Valle la nostra nascita è stata determinata dalla presa di coscienza che il sistema politico si sta degradando sia nei metodi che nei contenuti. In un quadro politico italiano di crisi e di incertezze, l’autonomia valdostana dev’essere salvaguardata con dignità e fermezza, dialogando con lo Stato sul piano prettamente istituzionale, senza scendere a compromessi politici o peggio personali che rischiano di trascinarci nel precipizio.

I tentativi di riforme, in una situazione politica così confusa e lacerata, rischia di licenziare pezzi di riforma compromessi, senza una visione d’insieme, la situazione peggiore per varare riforme vere, riflettute, condivise. Il nuovo modello previsto dal cosiddetto federalismo mette in discussione l’essenza stessa delle autonomie speciali, riducendo tutto ad una diversa distribuzione delle risorse al territorio. Si tratta di una fase nuova! Per la prima volta dopo tanti anni ci si confronta con un calo di introiti e si imbocca il cammino della trattativa personale, senza garanzie e piena di insidie (Palazzo Grazioli).

In questa situazione il governo regionale, come tutta risposta, penalizza le autonomie locali e per mantenere la sua voracità di spesa, apre un fronte inquietante: l’indebitamento pubblico anche per la ricca Valle d’Aosta.

In Italia assistiamo ad uno spettacolo indecoroso! Si è squarciato il velo e i retroscena emergono nella loro crudità mettendo a nudo un vero campo di battaglia dove i colpi bassi non si risparmiano e le tensioni sovrastano tutto.

La nostra Valle vive una situazione politica bloccata. Il sipario è ben chiuso, il silenzio inquietante! Tutta l’attenzione è rivolta all’attore principale che bisbiglia e sussurra. Le comparse stanno dietro le quinte e tutti fanno finta di capire e condividere. Sul bordo del palcoscenico , alcuni, pochi cercano di recitare fuori dal coro.

Il TG “nazionale” regionale, traduce, comunica mai un dibattito, un contradditorio, pochi approfondimenti sulle scelte importanti per la Valle e molta stampa asseconda.

La gestione delle politiche del lavoro, fattore fondamentale per garantire autonomia, libertà al cittadino, ai giovani, in particolare, è avvilente. Il metodo clientelare riduce enormemente le chances per tutti e cosa molto più grave alimenta la cultura di servilismo, dell’ assuefazione e crea un clima di sfiducia, limita la partecipazione, l’espressione libera delle proprie idee, della propria appartenenza politica. Un potere sempre più abnorme, concentrato, che dal Palazzo, attraverso le potenti società di scopo, che sfuggono al controllo pubblico, invade e permea tutta la comunità valdostana fino a incidere sull’organizzazione della vita delle famiglie e dei cittadini.

Il sistema trova le scorciatoie e accelera i processi per dossier interessanti poco trasparenti (vedi parcheggi ospedale) recupero Testa Fochi, metropolitana,mentre è molto impacciato e ingessato a dare risposte correnti, urgenti e necessarie ai cittadini. Il gigante Regione è cresciuto ed è sempre più lento nei suoi movimenti, favorendo la pratica della raccomandazione, della scorciatoia, del pellegrinaggio del martedì, dell’ingerenza anche nelle cose più banali. Un modello mortificante che produce nuovi cortigiani e che si diffonde a macchia d’olio sul territorio.

Assistiamo ad un vero e proprio smantellamento del sistema di garanzie e di contrappesi, fondamentali per l’esercizio democratico della pubblica amministrazione quasi una rincorsa a chi fa di più, a chi è più funzionale al sistema. La politica in generale, in modo particolare i partiti e i movimenti politici hanno un ruolo fondamentale nel garantire partecipazione, dibattito, controllo e nel fornire indirizzi a chi governa! Ora tutto sembra ribaltato, tutti funzionali a……… anche quelli eletti come minoranza!)

Il Consorzio degli Enti Locali, visto e organizzato per essere elemento propulsivo per garantire autonomia, rispetto per le comunità locali e se necessario anche elemento di contrapposizione quando viene lesa la loro autonomia, assume un atteggiamento passivo, quasi rassegnato che incoraggia le fughe individuali dei sindaci a ricercare il favore, il piacere, demolisce un sistema che insieme abbiamo costruito, che si è interrotto (citare le leggi).

Io mi rivolgo ai rappresentanti delle forze politiche qui presenti perché si riscopra il vero ruolo dei partiti: essere momento di stimolo, di confronto, di dibattito, di proposte. Il sistema democratico ha individuato nei partiti i protagonisti e i propulsori della rappresentanza delle diverse idee e opinioni dei cittadini, ruolo che cozza col neo-populismo o con l’enfasi dei leader. Alle organizzazioni sindacali chiedo attenzione di fronte ad una politica delle assunzioni (parlo di tutto il parapubblico palesemente clientelare che crea vantaggi per pochi e mortifica tanti cittadini).

Le politiche del territorio e di gestione delle sue risorse sono particolarmente preoccupanti. I capisaldi dell’urbanistica regionale vengono scardinati e la competenza stessa dei comuni nella gestione dei piani regolatori è vanificata da norme regionali che la sovrastano. Alcune leggi di carattere apparentemente di portata generale vano a favorire nuove speculazioni e interessi di parte, vedi piano casa indefinito nel tempo, le residenze turistico alberghiere, l’albergo diffuso.

La gestione delle acque a scopo idroelettrico, rischia di impoverire e danneggiare il territorio con prelievi sempre più importanti, con la scomparsa dei comuni quali protagonisti e garanti, e l’accumulo dei vantaggi economici per pochi.

Non mi addentrerò in altri settori dell’Amministrazione, il nostro documento politico programmatico, diversi approfondimenti allegati, interventi di consiglieri regionali e congressisti potranno porre un’attenzione più puntuale su diversi temi.

Ma guardiamo avanti! Il nostro Movimento oggi inizia un impegno nuovo, dobbiamo assicurare piena partecipazione a favorire in tutti i modi il confronto positivo, avviato al nostro interno.

ALPE è un movimento aperto, autonomista, federalista, ecologista impegnato per favorire la legalità, il diritto, l’equità sociale, il progresso, la partecipazione, la solidarietà.

Il nostro obiettivo è quello di creare una via alternativa all’attuale sistema e si rivolge a tante persone che avvertono la necessità di una buona politica onesta.

ALPE intende valorizzare competenze, professionalità, creare un sistema di alleanze che renda credibile questo progetto.

L’alleanza tra le forze autonomiste-progressiste e ambientaliste ha dimostrato di avere il consenso dei valdostani nelle politiche del 2006 e del 2008, noi intendiamo consolidare e possibilmente allargare tale sistema di alleanze, nel rispetto dell’identità e delle peculiarità di ogni forza politica.

Noi intendiamo ridare dignità alla politica e di rivolgiamo a tutte le forze politiche che percepiscono questa situazione di disagio e non condividono l’ulteriore spostamento a destra dell’Union Valdôtaine. Una scelta opportunistica che registra una sostanziale condivisione di metodi e valori che sono lontani dalla nostra cultura di popolo autonomo.

Chers Amis,

nous voulons travailler pour une Vallée d’Aoste qui valorise ses intelligences, les compétences et la créativité des Valdôtains, qui respecte et développe son précieux territoire. Pour notre Région, nous aspirons à un véritable système fédéraliste, tant dans l’organisation administrative que dans les initiatives économiques et sociales. Les principes du partage, de la solidarité, de la subsidiarité sont vitaux pour l’organisation d’une population de montagne qui ne peut être abandonnée aux seuls principes de la concurrence ou des raisons financières. Il est urgent de valoriser le sens de la communauté dans l’organisation des activités, dans l’utilisation des ressources du territoire et dans la répartition des revenus. La Vallée d’Aoste doit réclamer davantage d’autonomie et exiger que la réforme du système fiscal prévoie le passage de la finance dérivée à une finance autonome qui responsabilise davantage et qui réclame une attention particulière aux investissements et aux dépenses publiques.

Nous croyons que le fédéralisme est l’instrument d’organisation socio-politique qui garantit la meilleure coexistence des peuples et la participation de la population toute entière aux choix politiques et administratifs qui la concernent.

Nous travaillons pour la renaissance d’une véritable culture démocratique ou le citoyen sera à la fois acteur et contrôleur.

La politique doit être relancée en tant que manière concertée d’agir dans l’intérêt de la communauté. Il est nécessaire et urgent de réconcilier les citoyens avec la politique en valorisant le travail des institutions de bases (ex. les conseils communaux) et en favorisant toutes les initiatives de participation populaire (tel que les référendums).

Chers Congressistes, chers Amis,

la Vallée d’Aoste se prépare à un futur engageant.

ALPE veut travailler et s’engager, sans s’abandonner au fatalisme afin que les Valdôtains reprennent en main leur destinée, afin qu’ils retrouvent le goût d’être libres, enracinés, confiants !

 

Vive ALPE – Vive la Vallée d’Aoste

 

Site d’ALPE : http://www.alpevda.eu/

 

 


 

1Carlo Perrin est l’un des membres fondateurs du mouvement ALPE : Autonomie, Liberté, Participation. Président du conseil régional du Val d’Aoste de 2003 à 2005. Sénateur de 2006 à 2008.

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